Mi chiamo Antoine Bayda, sono stato il medico del prof. Cottoni Giancarlo per molti anni fino al suo decesso anche se ero in pensione da quasi due anni.

Non desidero parlare delle patologie del prof. ma del rapporto medico paziente che è stato presente nell’ultimo periodo della sua vita.

Il prof. aveva un rispetto e stima nei miei confronti, accettava i consigli e il dialogo era franco. Era esigente e voleva capire tutto sulle sue patologie e sulla terapia, tutto. Doveva essere in modo sereno e quando, come in qualche recente ricovero, avevano gli ospedalieri spiegato e informato delle loro azioni rifiutava la collaborazione e rifiutava di continuare il ricovero.

Il prof. era molto sensibile e soffriva per certe ingiustizie nella società era sempre disponibile ad aiutare le persone deboli e bisognose.

Giancarlo era un intellettuale acuto ma anche ironico, era duro nei rapporti sociali ma aveva una forte fede.

Il prof. leggeva e scriveva molto, mi diceva che la lettura ha una influenza terapeutica come le medicine, Giancarlo era fortemente solitario ma non soffriva di depressione tipica di certi anziani da soli, aveva sempre motivazione di essere utile agli altri.

Giancarlo sembrava di un pezzo ma sotto nascondeva una certa ansia e nervosismo latente e si agitava della prospettiva di un intervento in pubblico tale da assumere qualche calmante ma poi tutto andava bene.

Giancarlo non aveva timore per come sarebbe finita la sua vita, era sereno, diceva sempre che di qualcosa bisogna morire. Ciao Giancarlo.