È recentemente scomparso Giancarlo Cottoni, importante figura di educatore. Nato a Parma il 13 marzo 1926, dopo gli studi presso l’Istituto magistrale “Albertina Sanvitale” vinse il concorso per insegnante e iniziò la propria carriera di maestro elementare presso la scuola “Angelo Mazza”, allora ubicata in piazzale S. Sepolcro, di fianco all’omonima chiesa. Qui ebbe – tra gli altri – colleghi come Giuseppe Righi, che sarà presidente del Consiglio provinciale dal 1965 al 1970, e Orazio Campanini, cofondatore della Famija Pramzana e fine cultore delle tradizioni locali e della poesia dialettale. L’ambiente di lavoro fu di stimolo al giovane maestro per approfondire metodi di didattica attivistica, introdotti in Italia solo nel dopoguerra, e di aggiornarsi costantemente su temi pedagogici. Tutto ciò gli consentì di risultare vincitore in un concorso nazionale a direttore didattico e di operare come dirigente scolastico in alcuni Circoli della provincia e della città, quali Fontanellato e S. Lazzaro.

È verso la fine degli anni Sessanta del secolo scorso che i suoi interessi si orientano sui problemi dell’integrazione scolastica dei soggetti disabili, confinati fino ad allora in sezioni separate. La contestazione studentesca del Sessantotto, trasformatasi poi in contestazione globale, aveva avuto un atteggiamento assai critico nei confronti delle istituzioni scolastiche speciali: ci si era resi conto che, anziché mezzi di recupero, erano strumenti di emarginazione, di segregazione, di definitivo isolamento. Cottoni è tra i primi direttori didattici a far applicare, nei plessi scolastici dei Circoli da lui diretti e nonostante la resistenza di alcuni docenti, le norme della legge 118 del 1971 – che prevede per la scuola dell’obbligo l’inserimento nelle classi comuni di tutti gli alunni mutilati e invalidi civili –, ma soprattutto le disposizioni della 517/77, che sancisce l’integrazione nelle scuole elementari e medie dei soggetti disabili e la presenza di insegnanti di sostegno per favorirne il ricupero. Questo costante impegno a tutela dei diversabili gli vale la nomina a membro del Gruppo di lavoro presso l’ufficio del Provveditorato agli studi di Parma, istituito presso ogni provincia tramite la circolare 225/75 dell’allora ministro (all’epoca non si usava l’omologo sostantivo femminile) della Pubblica istruzione Franca Falcucci.

Cottoni è la principale figura di riferimento del Gruppo: raccoglie una rilevante quantità di dati, vaglia i risultati raggiunti, mantiene ininterrotti contatti con le équipes medico-psico-pedagogiche che avevano il compito di seguire gli alunni con disabilità inseriti nelle classi comuni, con le associazioni dei genitori e con tutti gli enti di tutela dei soggetti minorati (sezione parmense dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, Associazione locale dei mutilati e invalidi civili, Unità sanitaria locale, amministrazione regionale e provinciale, amministrazioni comunali, ecc.). Organizza un ingente numero di corsi d’aggiornamento sull’handicap per insegnanti di scuola per l’infanzia e docenti elementari e medi. Il suo impegno per il massimo inserimento di alunni con minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali nelle classi normali e l’incremento di posti d’insegnante di sostegno ben oltre la normativa gli procura più di un richiamo da parte del ministero della P.I. e non pochi dissapori con i funzionari dell’Ufficio scolastico provinciale. La promulgazione della legge 104 del 1992, “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione e i diritti delle persone handicappate” – e segnatamente gli artt. 12-16 che assicurano il diritto di inclusione per tutti gli alunni diversamente abili in ogni ordine e grado di scuola, rappresenta per Giancarlo Cottoni il raggiungimento di quei risultati per i quali aveva da sempre lottato in prima persona.

Raggiunta la pensione, proseguirà con immutata passione l’impegno a tutela dei diversabili attraverso una rilevante serie di pubblicazioni, che sono giudicate positivamente dai massimi studiosi nazionali di Pedagogia speciale quali Andrea Canevaro, Dario Janes, o Salvatore Nocera. Con quest’ultimo darà alle stampe il volume Handicappati gravi e gravissimi: è possibile l’integrazione per tutti. Esperienze a confronto, pubblicato a Padova nel 1985 e che avrà più di una ristampa. Moltissimi altri sono i saggi e i volumi da lui pubblicati dopo gli anni Novanta del Novecento, nei quali affronta svariati temi di carattere pedagogico come il profilo dinamico-funzionale dei soggetti portatori di handicap, la valutazione scolastica, la violenza nella scuola, la continuità educativa e didattica, l’individualizzazione dell’insegnamento o l’organizzazione delle unità didattiche. Ma la sua opera di maggior spessore ha per titolo L’integrazione della scuola: sentenze della Corte costituzionale, leggi dello Stato, pareri del Consiglio di Stato, ordinanze e circolari del ministero della P.I., atti parlamentari, ecc. ecc., pubblicata la prima volta nel 1989 (300 pp.) e via via ampliata e aggiornata negli anni successivi fino all’ultima edizione del 1995 che raggiunge le 620 pagine di stampa. Si tratta di un vero e proprio testo unico, allora indispensabile strumento di consultazione per operatori e dirigenti scolastici.

Va infine ricordato il suo impegno per istituire enti finalizzati alla documentazione sull’handicap. Dopo aver fondato nel 1981 il CEPIS (Centro provinciale per l’integrazione scolastica), dotato di una biblioteca specialistica finanziata da Banca Monte, nel 1997 è tra i promotori della costituzione del CEPDI (Centro provinciale di documentazione per l’integrazione scolastica, lavorativa e sociale), associazione tra enti che – come recita l’art. 1 dello Statuto – ha lo scopo di “promuovere e sostenere la diffusione e l’attuazione dei valori della cultura dell’integrazione scolastica, lavorativa e sociale nel territorio della provincia di Parma”.  Cottoni è direttore del Centro dalla fondazione al 2006, mentre le funzioni di presidente sono esercitate dalla sua istituzione ad oggi dal professor Danilo Amadei, dal 1994 al 1998 assessore alle Politiche sociali del Comune di Parma. Il Centro, che non ha scopi di lucro, è dotato di una biblioteca di oltre 4.500 volumi e di un’emeroteca tra le più ricche ed aggiornate del settore e svolge opera di consulenza per docenti, famiglie, alunni ed operatori su temi della diversabilità, dei disturbi specifici di apprendimento (DSA)e sui bisogni educativi speciali (BES).

Anche nei suoi ultimi anni non è venuta meno all’ex direttore didattico la passione per la scrittura. Uomo di profonda fede, nel 2014 dà alle stampe un volume sulla Madonna e un altro sugli Evangelisti, mentre nell’anno successivo pubblica un libro di 144 pp. intitolato Appunti sull’origine dell’omopedosessualità e sulla possibilità di superarla.

Al termine di queste note non resta che formulare un auspicio, e cioè che – una volta superato l’attuale, drammatico momento dovuto all’infezione del coronavirus, si provveda a dedicare quantomeno una giornata di studio a questo non comune uomo di scuola.

Giovanni Gonzi